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L’industria della carta

Nel corso del XIX secolo, a seguito del riassetto amministrativo realizzato nel Regno di Napoli con Gioacchino Murat, Isola del Liri fu annessa alle sorti politico-amministrative della provincia di Terra di Lavoro. Nel secondo decennio del XIX secolo, Carlo Lefebvre di Pontarlier gettò le basi per lo sviluppo industriale della zona, impiantando qui le prime cartiere. Nel giro di pochi anni, Isola del Liri si trasformò da centro rurale a polo industriale di prim’ordire: cartiere, feltrifici, lanifici… sorsero dovunque nel paese modificando non solo l’aspetto urbano della città, ma anche il tessuto sociale. Isola del Liri fu internazionalmente conosciuta come la Manchester d’Italia, i suoi prodotti esportati in tutto il mondo. Negli anni del secondo dopoguerra, però, tagliata fuori dalle grandi vie di comunicazione ed incapace di fare sistema, le industrie di Isola del Liri si avviò verso un inesorabile declino. In quest’album abbiamo raccolto le testimonianze fotografiche di quell’industrioso passato.

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Isola del Liri nel XIII Anno

Le immagini raccolte in queste album sono tratte dal volume Isola del Liri nel XIII Anno. Si tratta di una pubblicazione voluta dal regime fascista per fini autocelebrativi.  Isola del Liri nel XIII Anno fu edito nel 1935 in 400 esemplari numerati. Le immagini qui sotto provengono dalla copia di proprietà delle famiglia Marsella.  Lungi da noi qualsiasi intendo apologetico, pubblichiamo queste immagini per il loro indubbio valore storico. Queste immagini sono di pubblico dominio e pertanto vi invitiamo a farne l’uso che preferite.

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Cenni Storici su Isola del Liri

Il territorio di Isola del Liri fu abitato fin dai tempi più antichi. In età romana la sua storia si intreccia con quella dei limitrofi municipi di Arpino e di Sora che se ne spartivano il territorio. Il centro abitato comincia a svilupparsi in età medioevale protetto dal fiume Liri che lo difendeva da possibili invasori.

L’antico ponte. Sullo sfondo la Cascata e il Castello Ducale

Ma è con l’arrivo dei Duchi Boncompagni che la città inizia a fiorire economicamente ed urbanisticamente. Nel 1579, papa Gregorio XIII ( al secolo Ugo Boncompagni) acquista dai duchi d’Urbino Della Rovere il Ducato di Sora per donarlo a suo figlio Giacomo ( o Jacopo).

Alla morte del padre, Giacomo, estromesso dalle cariche politiche che ricopriva a Roma, si ritirò a vivere nel castello con la sua consorte Costanza Sforza di Santa Fiora, che aveva sposato nel 1576.

Per molti anni Isola del Liri fu sede dei duchi di Sora e il suo castello il principale centro amministrativo del ducato. Nell’ultimo periodo del triennio giacobino, e in particolare nel maggio del 1799, a Isola ebbe luogo l’eccidio nella chiesa di San Lorenzo Martire: oltre cinquecento persone che vi si erano riparate furono, infatti, trucidate dall’esercito rivoluzionario.

Sin dall’inizio del Cinquecento la costruzione di cartiere aveva dato il via a un processo di industrializzazione della zona. Lo sfruttamento dell’acqua, come forza motrice e di lavorazione, non avveniva solo lungo il fiume ma anche attraverso la costruzione delle “forme”, ovvero canali di adduzione. In quegli anni cominciò una lenta trasformazione del territorio che venne solcato da una fitta rete di canali, alcuni dei quali ancora in uso.

Blick auf die Liris Fälle bei Isola di Sora. Una veduta di Isola del Liri del XIX secolo.

Durante il XIX secolo, a seguito del riassetto amministrativo realizzato nel Regno di Napoli con Gioacchino Murat, la città fu annessa alle sorti politico-amministrative della provincia della Terra di Lavoro. A gettare le basi del poderoso sviluppo industriale di Isola del Liri fu Carlo Lefebvre che qui impiantò le sue prime cartiere, altre famiglie francesi seguirono il suo esempio e ben presto Isola del Liri si trasformò da piccolo centro rurale a polo industriale di prim’ordine per la fabbricazione della carta.

Negli stessi anni, al servizio dell’industria della carta, nacque e si sviluppò a Isola del Liri anche la lavorazione di feltri per cartiere. Questa fu favorita  dalla presenza dei numerosi lanifici locali. Cartiere, lanifici e feltrifici prosperarono nel corso del secolo. Notevole sostegno all’industria del paese venne offerto dalla possibilità di impiantare centrali per la produzione di energia idroelettrica lungo il corso del fiume. All’inizio del XX secolo Isola del Liri era uno dei pochissimi centri della zona a poter disporre di energia elettrica per uso pubblico e privato.

 

 

 

 

L’attività industriale del paese non si arrestò con lo scoppio della Grande Guerra e neanche a seguito del terremoto che lo devastò nel gennaio del 1915.

Essa continuò anche durante gli anni della dittatura fascista e anche dopo lo scoppiò della Seconda Guerra Mondiale, ma successivamente all’armistizio di Cassibile la città, per via della sua posizione geografica, subì bombardamenti da parte degli Alleati. Le prime bombe caddero su Isola del Liri il 23 ottobre del 1943 e continuarono fino al termine della Battaglia di Montecassino.

Il Ponte Napoli distrutto dai bombardamenti

Diverse fabbriche andarono distrutte e i macchinari trafugati. L’economia del paese riprese lentamente nel dopoguerra grazie anche al commercio illegale di sigarette, prodotte artigianalmente con le scorte di carta superstiti. Tuttavia, negli anni Sessanta, la rinata industria locale si avviava verso un lento declino.

Oggi è il settore terziaro a trainare l’economia di questo paese che si conferma tra i maggiori centri  di attrazione turistica e vitalità culturale della provincia.

Isola del Liri, Giornate FAI di Primavera 2013.

Leggi anche l’articolo di Rita Balestrieri Isola del Liri e la sua storia.

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