Giacomo Boncompagni

Giacomo (o Jacopo) Boncompagni (Bologna, 8 maggio 1548 – Sora, 18 agosto 1612) fu il figlio naturale di papa Gregorio XIII, marchese di Vignola, duca di Sora, Arce, Arpino e Aquino; detenne inoltre numerose cariche amministrative e militari nell’ambito dello Stato della Chiesa, e dei domini italiani degli Asburgo di Spagna. Gregorio XIII aveva un ambizioso proposito per il figlio: creargli un vero e proprio Stato pertanto all’età di soli 35 anni Giacomo riuniva nella sua persona le cariche di Generale di Santa Romana Chiesa, di Governatore di Fermo, di marchese di Vignola e di duca di Sora, Arce, Arpino ed Aquino; in più, la concessione del “ritratto dei malefici” nel territorio di Fermo, ossia il ricavato delle multe inflitte agli operatori di arti magiche e occulte o la possibilità di emettere salvacondotti ad personam per l’intero Stato della Chiesa.

Il Ducato di Sora negli affreschi dei palazzi Vaticani

Il padre morì il 10 aprile del 1585 ed a lui fu affidato il compito di garantire la pace nello Stato della Chiesa durante il periodo della “sede vacante”. Ma con l’elezione del nuovo pontefice Sisto V perderà tutte le cariche accumulate. Nel suo Ducato di Vignola l’8 maggio del 1590 la moglie
Costanza Sforza di Santa Fiora partorì Gregorio, che sarà il secondo duca di Sora.

Costanza Sforza di Santa Fiora, ritratta da Lavinia Fontana

Poiché Filippo II di Spagna pretendeva giustamente che Giacomo si occupasse dei compiti derivanti dalla sua carica di Capitano Generale a Milano, questi fu obbligato a restare nel capoluogo lombardo. La famiglia, nel 1602, decise così di trasferirsi nel Ducato di Sora, nel Palazzo Ducale di Isola di Sora, dove la moglie Costanza si occupava dell’amministrazione del feudo.

Stemma della famiglia Boncompagni

di rosso al drago d’oro spiegato, reciso e sanguinante

Nel 1610 Giacomo si trovava nella città ambrosiana dove, ormai in pessime condizioni di salute, cercava di sottrarsi all’incarico militare. L’anno successivo, svincolatosi finalmente dalla carica, lasciò Milano e si ricongiunse alla famiglia nel Ducato di Sora, dove morì il 18 agosto del 1612, all’età di 64 anni.

Giacomo Boncompagni ritratto da Scipione Pulzone (1574)

Giacomo, nonostante non fosse sempre presente, diviso com’era tra Milano, Roma e i suoi feudi, seppe prendersi cura del rinnovamento della struttura economica e sociale dei suoi possedimenti. Tra le preoccupazioni di Giacomo rientrava anche lo sviluppo urbanistico oltre alla preservazione degli edifici di maggiore importanza: va ricordata la ristrutturazione del palazzo di Isola del Liri (a testimonianza di ciò sul contrafforte del castello è incisa la data del 1582), che venne scelto come sede ducale, e la costruzione del centro abitato di Coldragone, l’odierna Colfelice, allora in territorio di Rocca d’Arce, ultimato nel corso del 1583, a cui i Boncompagni si interessarono nuovamente in seguito per risollevarlo dalla rovina dopo il terremoto del 1654.


Bibliografia e sitografia

BONCOMPAGNI, Giacomo in www.treccani.it

Giacomo Boncompagni in www.it.wikipedia.org

Ducato di Sora in www.it.wikipedia.org